I bonus per il rifacimento del tetto

Il rifacimento della copertura è un lavoro che non viene effettuato frequentemente ma per la tipologia di intervento può essere complessa. La ristrutturazione è indispensabile per assicurare una buona vivibilità degli spazi abitativi e la durabilità dell’edificio. Questa operazione è anche sostenuta da alcuni incentivi fiscali: vediamo quali sono e come valutarli.
Bonus tetto
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I bonus in copertura

Analizziamo rapidamente quali sono i bonus fiscali ai quali possiamo affidarci qualora decidiamo di rivedere la nostra copertura.

Inoltre, puoi approfondire il tema delle detrazioni fiscali nella nostra sezione dedicata.

Rammentiamo innanzitutto che queste detrazioni sono state definite per adeguare il patrimonio edilizio esistente e quindi non riguardano le nuove costruzioni; in tale sede, inoltre, ci riferiamo esclusivamente alle residenze e non ad edifici con differente destinazione. Sottolineiamo inoltre che questi hanno “una scadenza” e delle modalità proprie che vengono riviste ogni anno dallo Stato in sede di Legge di Bilancio.

Al momento sono attivi il:

  • Bonus ordinario, che agisce con aliquote e tetti massimi di spesa differenti sulla riqualificazione energetica globale dell’immobile nelle sue parti di involucro, sui serramenti, sulle parti impiantistiche; facendo riferimento nello specifico alla copertura consente di avere una detrazione del 65% qualora di intervenga con un’azione di riqualificazione energetica del sistema tetto, prevedendo una stratigrafia interagente più performante sia sulle coperture a falde inclinate, sia sui tetti piani.

  • Il sistema recentemente più “gettonato” perché particolarmente vantaggioso: consente di ottenere una detrazione fiscale al 110% a particolari condizioni, ovvero qualora si raggiunga un significativo miglioramento energetico misurato in due classi energetiche attraverso interventi trainanti e trainati. Sul tetto possiamo agire (in quanto elemento trainante) quando questo presenti una superficie almeno pari al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio, attraverso la definizione di una stratigrafia adeguata - sia su coperture continue sia discontinue - nel rispetto dei valori di trasmittanza individuati dalla norma in funzione della zona climatica e nel rispetto dei Criteri Minimi Ambientali che debbono caratterizzare obbligatoriamente i materiali isolanti. Rientra in questa detrazione, come elemento trainato, anche il fotovoltaico, spesso “ospitato” sul tetto.

  • Bonus ristrutturazioni: quando desideriamo rifare il tetto ma non siamo interessati o non riusciamo a raggiungere determinate performance energetiche imposte dagli altri bonus sopra indicati; si tratta tuttavia di una detrazione al 50% comunque vantaggiosa perché riguarda i più “comuni” interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di ristrutturazione edilizia e restauro e risanamento conservativo. Significa, nella pratica, rifare completamente il sistema o il manto senza avere limitazioni termiche.

  • Ecosismabonus al 110%, finalizzato principalmente alla riduzione del rischio sismico nelle zone definite in classe 1-2-3 agendo nel contempo anche con la riqualificazione energetica dell’involucro. Rientrano in questa detrazione sia gli interventi volti a migliorare ed adeguare sismicamente la struttura anche della copertura, sia quelli che ne migliorano la performance energetica, nel rispetto delle differenti condizioni espresse dalle norme.

  • Bonus verde: volto in generale a rinnovare e incentivare giardini e terrazzi, può investire le coperture piane, comportando notevoli vantaggi sull’edificio in termini estetici, funzionali e di efficientamento energetico.

E’ importantissimo sottolineare, a questo punto, quanto sia necessario affidarsi nelle varie valutazioni tecniche, economiche e fiscali, a dei professionisti esperti, i quali potranno realizzare accurati studi di fattibilità per ogni singolo edificio, analizzando e specificando:

  1. le esigenze strutturali (ad esempio potranno accertare l’inadeguatezza statica e sollecitare, anche ai fini della sicurezza, la revisione della struttura portante del tetto)

  2. le esigenze energetiche (anche in questo caso la valutazione delle caratteristiche di ogni singolo edificio porterà ad accedere ad un bonus piuttosto che ad un altro, determinando in ogni caso una migliore risposta energetica complessiva; per fare un esempio qualora disponessimo di un sottotetto non destinato a residenza per il quale tuttavia desideriamo un sistema di isolamento più incisivo, per difendere meglio la casa dalle azioni climatiche, potremmo godere delle detrazioni al 65%)

  3. le esigenze formali (ricordiamo che alcune zone sono soggette a prescrizioni formali su materiali e sistemi costruttivi, ai quali dobbiamo attenerci: se desideriamo semplicemente rinnovare il manto di copertura perché obsoleto o insoddisfacente sotto il profilo estetico, possiamo farlo godendo dei benefici al 50% )

  4. altre considerazioni costruttive, logistiche ed economiche determinanti. 

E’ molto frequente che il progetto di ristrutturazione complessivo al quale stiamo pensando sia composto da una serie di interventi ascrivibili ad un mix di bonus.

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Guida agli interventi sul tuo tetto di casa

Dalla valutazione delle esigenze alla richiesta di un sopralluogo, dalla definizione di un preventivo alla scelta dell’impresa e del prodotto: una breve guida che sintetizza tutte le fasi per eseguire un intervento sul tetto di casa.

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Come scegliere il sistema tetto accedendo ai bonus

Rivolgendoci specificamente alla copertura, vediamo quali sono gli aspetti fondamentali da valutare; come evidenziato, i bonus sono sostanzialmente tesi ad adeguare la risposta energetica dell’edificio anche agendo sulla copertura che, come sappiamo, è una componente imprescindibile e fortemente incidente dell’involucro. Attraverso il tetto avviene una percentuale elevatissima di dispersione termica e questo pericolo è tanto maggiore quanto più sono frequenti gli elementi di discontinuità: comignoli, sfiati, abbaini, antenne, mancorrenti sono tutti “oggetti” funzionali importanti – perché svolgono una funzione specifica – ma interrompono la continuità degli strati impermeabili della copertura, incrementando il rischio di infiltrazioni e dispersioni.

Ecco pertanto che è necessario agire con:

1. La definizione della più idonea stratigrafia interagente ventilata: abbiamo evidenziato quanto sia il sistema tetto a garantire la risposta energetica della copertura. Per arrivare a questo in taluni casi (ad esempio se vogliamo accedere ai Super bonus al 110%) dobbiamo rispettare quanto dettato dalla norma ma ha comunque senso, oggi più che mai, sensibilizzarci ulteriormente rispetto alle problematiche del pianeta migliorando in ogni caso la risposta energetica dell’involucro, anche quando non tutti i parametri ci consentono di raggiungere le elevate performance disposte dalla normativa. 

Attenendoci strettamente alle condizioni di legge, ricordiamo alcune regole di base:

  • affinchè l’efficientamento della copertura possa essere un elemento trainante ai fini della detrazione al 110% è indispensabile che la superficie del tetto presenti una superficie almeno pari al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio

  • per valutare il doppio salto di classe energetica dell’edificio sarà indispensabile affidarsi ad un progettista che abbia anche competenze termotecniche: questi effettuerà le opportune indagini su ogni componente dell’involucro ed impiantistico, dando luogo a studi energetici ex L. 10/1991 che sintetizzano analiticamente il comportamento dell’edificio e simulano il suo miglioramento qualora si attuino certi interventi piuttosto che altri. E’ da questi studi che deriva:

  • la scelta di un dato materiale isolante (in relazione alla struttura portante, al clima, alla geometria del tetto..)

  • il suo dimensionamento in funzione di parametri quali la trasmittanza limite di legge (differente a seconda della zona climatica e più stringente qualora si voglia accedere ai Super Bonus al 110%), la trasmittanza termica periodica, lo sfasamento, il diagramma delle pressioni, la valutazione dell’insorgenza delle muffe interstiziali…

  • la rispondenza ai CAM.

Lo strato coibente interagisce funzionalmente con altri due strati del sistema tetto, indispensabili per il buon funzionamento della copertura:

  • lo strato (o gli strati) di impermeabilizzazione, che proteggono la struttura, gestiscono la condensa ed eventuali infiltrazioni, proteggono – quando necessario – lo strato isolante, contribuiscono a migliorare la risposta energetica dell’involucro

  • lo strato di ventilazione (micro o macro che sia), che gestisce gli eccessi di calore sotto tegola in estate, asciuga il sistema qualora sia investito da condense o piccole infiltrazioni.

2. La definizione del manto di copertura più adeguato al luogo ed alla geometria del tetto. Il manto non definisce “solo” il cappello estetico della nostra casa. Assolve certamente una funzione di omogeneità formale nel suo rapporto con gli altri elementi architettonici ma ha precisi compiti funzionali:

  • realizza il contatto più esterno tra l’edificio e l’atmosfera con i suoi eventi climatici (ed in quanto tale è definito strato impermeabilizzante primario)

  • protegge dall’acqua, dal vento e dalla caduta di materiali 

  • è composto da numerosi pezzi speciali che svolgono un ruolo specifico e cruciale nel buon funzionamento complessivo: tegole paraneve, di aerazione, portantenna, soluzioni in gronda, in colmo…

Esempi di sistemi tetto BMI compatibili con i bonus

Ecco nel seguito alcune nostre proposte per accedere ai bonus.

SISTEMA BMI WOOL in zona montana, con pendenze elevate e struttura portante lignea

SISTEMA BMI WOOL in zona montana, con pendenze elevate e struttura portante lignea

Sistema stratigrafico composto da (partendo dal basso):

  • struttura lignea

  • freno al vapore

  • due strati di lana di roccia a doppia densità, h. complessiva 18 cm, posati sfalsati e dotati di CAM

  • membrana traspirante

  • camera di ventilazione h. 5 cm

  • assito di protezione ligneo o in OSB cm. 2 

  • membrana di impermeabilizzazione secondaria

  • microcamera di ventilazione h. 2,5 cm

  • listello portategola

  • tegola adeguata al contesto paesaggistico (magari con profilo piano) e climatico (meglio se cementizia, più resistente ai cicli di gelo e disgelo ed ai carichi elevati)

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SISTEMA PRO in campagna od in città, con struttura lignea, per un tetto tradizionale

SISTEMA PRO in campagna od in città, con struttura lignea, per un tetto tradizionale

  • struttura lignea

  • freno al vapore

  • strato da 16 cm di polistirene espanso sinterizzato, meglio presagomato (per semplificare la posa della tegola), dotato di CAM

  • tegola adeguata al contesto

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SISTEMA FIRST in contesto marino, con struttura portante in laterocemento

SISTEMA FIRST in contesto marino, con struttura portante in laterocemento

  • solaio piano in latero cemento h. 20 cm (che determina un contributo termico importante nella fase estiva)

  • freno al vapore

  • strato da 10 cm di poliuretano dotato di membrana protettiva in sommità oltre che rispettoso dei CAM

  • listello metallico portategola h. 2,5 cm

  • tegola adeguata al contesto

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Tutti questi schemi richiedono naturalmente una valutazione termica specifica al fine di determinare lo spessore più corretto in relazione alla zona climatica. La scelta delle membrane impermeabilizzanti sarà infine condizionata dalla pendenza delle falde (più è ridotta più devo proteggere il sistema isolante con materiali appositi). Anche l’eventuale presenza di un sistema fotovoltaico integrato richiede alcuni accorgimenti materici, di posa ed attenzione rispetto al comportamento al fuoco: per questo sarà bene predisporre una doppia listellatura lignea.

BMI EXPERT, il servizio consulenziale di progettazione di BMI WIERER, potrà fornire preziose indicazioni sul tuo singolo tetto, individuando soluzioni nel rispetto delle condizioni legate ad ogni tipologia di Bonus. Scrivici a: superbonus@bmigroup.com o a bmiexpert.it@bmigroup.com.

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