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Sull’altipiano alle spalle di Genova, a Tiglieto, un curioso “commesso viaggiatore” ha messo a disposizione la dependance della sua casa padronale estiva per ospitare amici (altrettanto curiosi) e passioni comuni.
È così che nasce la Baita dei giochi: una piccola e graziosa costruzione immersa nel verde, edificata per lo svago ed il tempo libero.
Custodisce auto d’epoca amorevolmente rimesse in sesto e riunisce gli appassionati, che di tanto in tanto si incontrano per condividere questa passione. Ma non solo!
Nel tempo, intorno allo stesso vitalissimo personaggio, si è creata un’associazione culturale che produce docufilm: filmati che raccontano la vita ed il passato delle vallate circostanti riunendo, per l’occasione, tutti gli abitanti del posto che in qualche modo ed a vario titolo vengono coinvolti.
Viste le numerose e vivaci attività avviate, era necessario disporre di una costruzione semplice e flessibile.
Ed è così che è stata pensata e realizzata una struttura costituita da:
un avancorpo, che realizza il ricovero delle autovetture
un secondo ambiente, di dimensioni maggiori, caratterizzato al piano terra da un ampio spazio dove ci si svaga e in cui nascono le storie, le sceneggiature, i dialoghi
un soppalco, come tutti i solai che si rispettano, divenuto un crogiuolo di quegli oggetti, vestiti e cianfrusaglie più disparati, indispensabili per girare i film.
Un luogo vitale, zeppo di stimoli, ricordi e cose divertenti.
Nel momento in cui è emersa la necessità di questo luogo, il nostro versatile amico ha deciso di costruirlo autonomamente, a tempo perso, rendendo un hobby anche la fase realizzativa (ma naturalmente rispettando un progetto autorizzato!).
L’ha pensato come ad una baita, perchè siamo sull’Appennino.
Si è richiamato, per amore e rispetto dei luoghi, alle forme ed ai volumi tipici della zona. E si è affidato a materiali con effetti estetici analoghi a quelli tradizionali locali. È così che ha pensato alla pietra ed al legno.
Relativamente alla copertura, le necessità erano molteplici:
bisognava assecondare pendenze elevate
affidarsi ad elementi che non facessero passare e soggiornare i ghiri, vero flagello in campagna;
e richiamarsi alle scandole in legno, che un tempo realizzavano i tetti nelle circostanze.
Ecco allora che Tegal Innotech, la tegola piana di BMI Wierer, rappresentava l’elemento più adeguato ed era adatto nella sua versione “testa di moro”.
Le attività collettive e ricreative necessitano, inoltre, di essere ospitate in ambienti confortevoli; ecco così che con altrettanta semplicità è stato definito un “pacchetto” ventilato, inserendo la corretta stratigrafia di impermeabilizzazione ed isolamento.