L’importanza di lavorare su una copertura sicura

Il tetto è spesso un luogo di lavoro: ne va percepita la pericolosità ed è necessario conoscere i rischi a cui si potrebbe andare incontro lavorando in quota.
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Quando è necessario pensare ad un tetto sicuro?

Non si può pensare di realizzare un tetto o ristrutturarlo senza prevedere tutte quelle soluzioni che assicurino ed incentivino la tutela e la protezione di chi opera in copertura, riducendo gli eventi dannosi ed il verificarsi di incidenti.

Alcune Regioni italiane hanno tradotto questi concetti di sicurezza prevenzione dei rischi in norme a cui attenersi, specificando:

  • i tipi di edifici per i quali è necessario inserire dispositivi di sicurezza

  • le tipologie di copertura sulle quali prevedere sistemi anticaduta

  • i casi specifici di intervento

Come deve agire chi deve far compiere lavori sul tetto

La prima operazione da compiere è uno scrupoloso sopralluogo del tetto interessato dall’intervento verificando:

  • caratteristiche della copertura

  • pendenza ed eventuali discontinuità o dislivelli presenti

  • condizioni della copertura

  • sporgenze ai livelli sottostanti (balconi, tettoie)

È doveroso affidarsi ad un tecnico competente ed abilitato, che pensi alla soluzione più opportuna per ogni singolo caso con particolare attenzione all’aspetto strutturale (supportato da adeguate relazioni di calcolo e verifica).

Nelle Regioni in cui vige una legislazione specifica, tale progetto è parte integrante dell’istanza che si deve presentare per essere autorizzati a procedere.
In assenza del progetto dei sistemi anticaduta, l’autorizzazione non verrà rilasciata.

Sarà cura del progettista produrre e trasmettere, secondo le forme e le modalità definite dalla Pubblica Amministrazione, un elaborato tecnico contenente tutti gli elementi indispensabili alla valutazione preventiva, elementi che confluiranno in relazioni ed elaborati grafici di dettaglio.

Tendenzialmente, ma obbligatoriamente quando prescritto, si deve:

  • conservare i manuali d’uso dei dispositivi installati

  • mettere a disposizione di chiunque salga in copertura gli elaborati inerenti l’opera

  • tenere i registri di ispezione e manutenzione dei dispositivi, per monitorare puntualmente le operazioni che si svolgono in copertura. La documentazione è strettamente legata all’edificio, indipendentemente dai passaggi di proprietà.

Inoltre, è fondamentale conoscere tutti i documenti predisposti e messi a disposizione dai produttori dei dispositivi selezionati (schede tecniche, certificati, manuali di posa).

Guida agli interventi

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Dalla valutazione delle esigenze alla richiesta di un sopralluogo, dalla definizione di un preventivo alla scelta dell’impresa e del prodotto: una breve guida che sintetizza tutte le fasi per eseguire un intervento sul tetto di casa.

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Quali sono i dispositivi di sicurezza da prevedere

Al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza per chi opera sul tetto, è necessario assicurare condizioni minime di:

  • accesso alla copertura

  • percorrenza di aperture e corridoi

  • sosta per effettuare le lavorazioni

  • leggibilità della cartellonistica che informa circa le caratteristiche dei luoghi in cui si interverrà

Frequenza di utilizzo
In base alle volte in cui gli operatori salgono sul tetto, gli specialisti interpellati selezionano dei sistemi di protezione adeguati, privilegiando quelli collettivi rispetto a quelli individuali e per interventi quali:

  • costruzione

  • ispezione

  • manutenzione

  • realizzazione od adeguamento impiantistico 

La scelta può variare tra parapetti (ad esempio in presenza di coperture piane), impalcati e reti di sicurezza oppure può ricadere su dispositivi stabili, economici e poco impattanti sotto il profilo estetico, ovvero:

  • dispositivi puntuali (sistemi in classe A)

  • dispositivi lineari (le “linee vita”, sistemi in classe C)

I dispositivi sono poco costosi, specie se raffrontati al costo certamente della realizzazione della copertura (o del suo rifacimento) e lo sono ancor di più se questa spesa viene condivisa tra una molteplicità di condomini.

Tipologia di copertura e materiale
Gli elementi da inserire sono tanti e le tipologie dei dispositivi anche: variano in funzione delle caratteristiche del manto di copertura presente o da posare (superficie metallica, tegole piane, coppi o tegole curve, etc.) del materiale con cui sono realizzate e dal loro profilo.
Dipendono anche dalla tipologia dell’edificio in oggetto: se è un edificio di pregio artistico-architettonico, sovente si privilegiano i dispositivi puntuali rispetto ad una linea vita, esteticamente più impattante.

Estensione del tetto
Lunghezza e geometria del tetto influenzano la scelta dei sistemi di copertura:

  • Tetto a due falde: l’operatore si sposta sulla linea di colmo?

  • Copertura a padiglione: l’operatore necessita di un sostegno intorno al quale ruotare?

  • Sono presenti parti del tetto dove l’operatore può cadere ed oscillare pericolosamente?

Emerge chiaramente quanto sia importante l’essere formati ed informati sui temi di sicurezza e di prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro.

Sistema anticaduta Vitasafe

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