Il rifacimento del tetto: il caso della tenuta Mazzolino

La tenuta Mazzolino è una cantina vitivinicola, ricca di tradizione e coraggio imprenditoriale. Quando si tratta di rifare il tetto ed intervenire su edifici che portano con sé un’esperienza del genere, occorre operare nel rispetto delle esigenze e del luogo in cui è inserito. Vediamo il progetto e la sua realizzazione.
Tenuta Mazzolino copertura
Coppo del Borgo Tenuta Mazzolino
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Il borgo di collina Corvino

I colli pavesi sono terre antiche ed il vino affonda qui le sue radici da tempi lontanissimi, quasi tremila anni fa. Il borgo venne realizzato all’inizio dell’Ottocento dal Marchese Alfonso Giacomo Gaspare Corti, nobile lombardo e noto scienziato di fama internazionale, che qui si ritirò alla fine della sua carriera di ricercatore dedicandosi alla viticoltura e realizzando un’azienda agricola al servizio della comunità locale, sviluppando piccoli commerci locali di vino sfuso. E’ intorno agli anni ’80 del Novecento che il dott. Enrico Braggiotti, nonno della Sig.ra Francesca, che ci accoglie e racconta la storia della Tenuta, decide di “scappare” da Milano girovagando nelle vallate ed approdando infine alla tenuta, destinata ad accogliere qui la sua numerosissima famiglia e divenendone il rifugio privato, congiuntamente all’azienda a conduzione familiare. Il nucleo abitativo è già caratterizzato dalle 5 abitazioni ove ogni famiglia risiederà, dalla chiesetta privata, dai giardini che si affacciano sulle vallate e da tutti gli ambienti agricoli a servizio della mezzadria. Poi le cose vanno avanti e poco per volta la passione per il buon vino – che si fonda anche sull’origine in parte francese della famiglia - si traduce nella volontà di dare una vera e propria svolta imprenditoriale, con la signora Sandra prima ed oggi con la figlia Francesca. Si lavora così sui vigneti, sulla cantina e anche sulle abitazioni. La tenuta oggi è composta da 22 ettari di vigne, dalla cantina originaria e dal suo successivo ampliamento, dalla villa principale e dagli altri edifici residenziali, dalla cappelletta e dal giardino storico “intoccabile”, dal disegno all’italiana rimasto immutato da 156 anni.

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Il nuovo tetto della tenuta Mazzolino

Le esigenze di oggi: rinnovamento e modernità, anche in copertura

Tenuta Mazzolino in poco tempo passa così dall’essere un luogo familiare a meta di enoturismo: un posto in cui degustare un buon vino e godere del meraviglioso paesaggio senza allontanarsi troppo dalle grandi città. Ma sussistono le condizioni per rendere questo luogo ancora altro: la villa, il parco ed il giardino ben si prestano per un’ospitalità più ampia ed eventi legati al vino. Così si interviene sull’edificio padronale, che aveva già subìto nel tempo alcuni interventi di ammodernamento e rinnovo ma necessitava di lavorazioni più incisive, orientate alle nuove destinazioni che si intende delineare, nel rispetto del contesto: non a caso la Soprintendenza ha dettato gran parte delle regole formali e tipologiche.

Il tetto della villa, in particolare, presentava tratti di degrado consistenti e richiedeva interventi di restauro conservativo nelle sue parti strutturali. In considerazione della rilevanza delle lavorazioni da operare e delle nuove destinazioni in progetto, si è così deciso di sfruttare l’ampio volume del sottotetto - fino ad oggi disabitato - trasformandolo in quattro camere dotate di servizi igienici privati, una piccola SPA  ed un alloggio per custode, mantenendo inalterati i caratteri formali e le finiture originali (le cementine di pavimento, i decori in facciata, …).

L’importanza del tetto: progetto ed esecuzione

Poiché, come è noto, una copertura degradata porta ad un rapido deterioramento anche della restante parte dell’edificio, si è posta una particolare attenzione a questo manufatto. E’ così stata chiamata ad intervenire un’impresa di grande esperienza, Imberti di Parre (BG), che si è confrontata con il progetto, con le indicazioni della Soprintendenza e le esigenze della proprietà, che intendeva muoversi con attenzione rispetto alle nuove necessità energetiche, di sicurezza e formali.

Poiché Imberti è partner RoofPro BMI Wierer – la rete di posatori specializzati e formati diffusa sul territorio nazionale -  ben conosceva le soluzioni ed i prodotti che BMI Italia propone per una copertura:

  • ben inserita nel contesto tradizionale

  • energeticamente conforme alle nuove esigenze e normative

  • stabile

  • durevole

  • sicura in quanto luogo di lavoro

  • coperta da garanzie di prodotto e di sistema.

Nel rispetto delle indicazioni progettuali fornite, l’Impresa si è affidata ad un altro servizio offerto da BMI Italia: nel novembre del 2020 BMI Expert ha offerto la sua consulenza progettuale gratuita a supporto di quanto già definito dai progettisti, suggerendo soluzioni del tutto aderenti al progetto ma tese ad una soluzione di massima compatibilità tra loro.

Il Fascicolo tecnico maturato in BMI EXPERT ha così definito una copertura della superficie complessiva di poco più di 600 mq ed ultimata all’inizio dell’anno, composta da:

  • un manto in Coppo del Borgo roccantica fiammato, una bellissima tegola che si richiama alla tradizione nella forma e nelle finiture, selezionata dalla Proprietà per la sua integrazione con il paesaggio, la durabilità e la resistenza. Una tegola che necessita della posa di un numero limitato di pezzi (7,5 pz/mq), garantita ben 50 anni rispetto all’impermeabilità all’acqua, alla resistenza al gelo ed al disgelo oltre che al carico di rottura alla flessione. Questa tegola, così come le altre tegole BMI Wierer, è dotata di tutti i pezzi coordinati necessari al miglior funzionamento possibile della copertura: tegole di aerazione, paraneve, colmi, finali e quant’altro necessario sono stati suggeriti con grande attenzione normativa ed esecutiva.

  • una stratigrafia interagente microventilata studiata in funzione della geometria del tetto (in particolare delle pendenze in atto, pari a circa 17°), del clima locale e dei requisiti da soddisfare tanto nel periodo invernale quanto in quello estivo. Ecco che sulla struttura lignea – rammentiamo che l’orditura principale e secondaria originarie sono state conservate e si è posizionato al di sopra un nuovo assito grezzo – sono stati inseriti la Veltitech 145, membrana schermo a vapore e 12 cm di poliuretano Pir Energy 320, dotato superficialmente di un film in alluminio a ulteriore protezione e di una listellatura metallica che consente l’aggancio della tegola, definendo una trasmittanza complessiva di sistema tale da consentire l’accesso alle detrazioni al 65%.

    Un’analoga soluzione che tuttavia non necessitava di coibentazione è stata realizzata nel locale pigiatura, posto nelle vicinanze: anche in questo caso la tegola Coppo del Borgo che realizza il manto si confonde con il paesaggio circostante, contribuendo a sottolineare le prerogative tipiche del luogo.

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